domenica 5 maggio 2013

IL PROGETTO MATTEO A GOROM GOROM



·       ORFANATROFIO – CASA FAMIGLIA CASA MATTEO-“BAADE SUKABE” (la corte dei bambini). L'orfanotrofio ha ampie strutture (circa 2000 mq)  adeguate ad ospitare stabilmente oltre 65 bambini orfani  abbandonati e di sostenerli (alimentazione, sanità, scuola) anche tramite l’ istituto delle adozioni a distanza. Viene ricercato anche il reinserimento seguito ed assistito  nelle famiglie di provenienza, quando ci sono. In questo modo sono già circa 100 i bambini assistiti e seguiti. Da due anni l'orfanatrofio  è riconosciuto dal Ministero dell’ Azione Sociale del Burkina Faso  e quindi è stato possibile avviare le prime pratiche di adozione internazionale (i prime tre bambini sono stati adottati in  Benin, Danimarca e Italia). La cura e gestione dei bambini è affidata ad una suora responsabile, coadiuvata da 15 donne di Gorom Gorom ed è seguito con un assistente sociale del Ministero.
·       INFERMERIA/POLIAMBULATORIO. Struttura costituita da due stanze per le visite due uffici più i servizi igienici che è diventata punto di riferimento per l’ intera zona. Nel 2010 sono state effettuate circa 5000 tra viste e  interventi ambulatoriali. Responsabile è una suora specializzata coadiuvata da più infermieri militari, che vengono periodicamente inviati per far fronte alla forte domanda di sostegno sanitario.
·       DISPENSARIO E DEPOSITO FARMACEUTICO.  Struttura adiacente al poliambulatorio costituita da una sala di somministrazione dei farmaci, un deposito, un ufficio, dei servizi. Garantisca la presenza in zona e la distribuzione dei farmaci di base che possono fronteggiare le patologie semplici ma diffuse e molto spesso mortali.
·       SALA PARTO. Importante, moderna e grande struttura costituita da sale per le visite, sala travaglio, infermeria, due sale di ricovero, uffici e servizi. E’ stata costruita per essere strumento di lotta contro l’ altissima mortalità per parto e che oltre ad avere fatto nascere oltre 100 bambini garantisce che centinaia di donne (più di 500 nel 2010) siano seguite durante la gravidanza mediante visite specialistiche, è dotata di ecografo. E’ diretta e  gestita da una suora specializzata coadiuvata da due ostetriche, un’ altra è in formazione.
·       HOTEL DELLE DUNE. Struttura inizialmente pensata per ospitare i volontari che si recavano a Gorom Gorom e che non riuscivano a trovare una sistemazione che consentisse una permanenza semplice ma accettabile.  Dall’ idea della foresteria, con la progressiva conoscenza dei luoghi e dei flussi crebbe la convinzione che una  struttura di 10 camere con servizi di ristorazione e attrezzata per ospitare, gruppi, riunioni, banchetti, manifestazioni, potesse diventare un volano economico non solo per Casa Matteo ma per tutta la zona. Così è stato, le 10 camere funzionano a pieno (ne saranno costruite altre) e la struttura garantisce la sostenibilità finanziaria dell’ intero progetto. Oltre ad avere dato un grande contributo allo sviluppo economico, professionale e gestionale della Provincia dell’ Oudalan. L’ Hotel occupa due cuochi e due donne per le pulizie.
·       ALLEVAMENTI – ORTO. All’ interno del grande perimetro tutto recintato di 10 ha di Casa Matteo sono stati realizzati due pozzi che oltre a dare acqua per le strutture e per i paesani che ne hanno bisogno, consentono di coltivare un grande orto  che garantisce le verdure per l’ alimentazione di bambini e degli ospiti dell’ Hotel delle dune. Sono state realizzate anche una porcilaia, che vede presenti a rotazione circa 40 maiali che vengono venduti,  una stalla per 70 capre da latte e carne e un grande pollaio che garantisce una buona parte di animali per uso interno.
·       RAPPORTO CON IL P.A.M. (PIANO ALIMENTARE MONDIALE). In virtù del ruolo di riferimento per l’ intera zona Casa Matteo è diventata centro di distribuzione e gestione degli aiuti legati alla lotta alla malnutrizione gestiti appunto del P.A.M..
  MANUTENZIONE. La manutenzione e il mantenimento delle strutture costruite nei vari progetti è uno dei grandi mali dell’ Africa. Molto, troppo spesso, strutture costruite a volte con materiali scadenti vengono lasciate in abbandono e si deteriorano velocemente senza avere dato alcun contributo allo sviluppo e al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni locali . Per far fronte a ciò, oltre ad aver stipulato capitolati di costruzione attenti e seguito il procedere di tutti i lavori di costruzione, è stato approntato un piano di manutenzione ordinaria e straordinaria che coinvolge la cooperativa edile realizzata dalla cooperazione  italiana. Il piano prevede visite periodiche bimestrali di operai specializzati in grado di risolvere i piccoli problemi di manutenzione edile, idraulica, elettrica. Una squadra di intervento è sempre disponibile in caso di necessità di lavori di manutenzione straordinaria.

venerdì 3 maggio 2013

PARLA VALTER ULIVIERI, FONDATORE DEL "PROGETTO MATTEO"



Matteo era  mio figlio, anzi, è mio figlio. Lo è ancora con la stessa intensità amorosa, amicale, della nostra passeggiata il 4 giugno del 2001 in montagna. Mi precedeva nel sentiero con il sole che abbagliava, ero in Paradiso. I suoi progetti, le sue idee, le sue sensibilità, la mia gioia infinita era una finestra verso l’ infinitamente bello. Era un senso di pienezza e di felicità all’ interno della nostra vita quotidiana.
Quindici giorni dopo, il baratro, Matteo se n’è andato. E’ volato via. E’ stata una sua scelta. Inevitabilmente la sua scelta ha sconvolto la vita delle persone che lo amavano e che lo amano ancora. Accettare l’ evento è difficile, anzi impossibile, tuttavia Matteo ha continuato ad esistere accanto a noi, a me, a Carla, mia moglie e a Federica sua sorella a don Andrea, a tutti gli amici del Movimento Shalom e più in generale a tutti coloro  con cui affrontiamo insieme questo ed altri percorsi.
Non c’è razionalità per il dolore, il dolore non si razionalizza si può solo accettare come componente inevitabile della vita. C’è sbandamento nel dolore.
Non ci sono parole per descrivere il dolore che si prova,  il giorno dopo che ti è morto un figlio, nel dover sbrigare le cose burocratiche. Non esisti, non ce la fai, ma quante cose devi fare per seppellirlo, per dimostrare al mondo dei vivi che lui è morto.
Da quel momento è iniziato un cammino dove la sensibilità di Matteo, il senso di pienezza dell’ amore vissuto con lui e la presenza continua dirompente del dolore, si sono intrecciati e hanno convissuto fino ad ora, e credo continueranno a mescolarsi per sempre. Scoprire che la vita può essere riempita anche da un solo giorno d’amore, una sola ora d’ amore, un solo minuto d’ amore, può dare forza per affrontare il dolore.  Un cammino fatto insieme a un numero sempre crescente di uomini e donne di buona volontà e con il contributo di tantissimi che hanno voluto aggiungere la loro solidarietà per dare una mano alla realizzazione di un sogno diventato realtà.